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GRANBAZAAR.IT: SECONDO ROUND. IL RIMBORSO

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…questa è la seconda parte del mio racconto. Clicca qui per leggere la prima parte

granbazaar.it

GRANBAZAAR.IT: 45 GIORNI DI ATTESA AND COUNTING

21 Luglio 2010, ore 15:00: a mese e mezzo dall’acquisto del mio obiettivo fotografico da Granbazaar.it e dopo svariati tentativi telefonici e epistolari per  sapere che fine avessero fatto i miei soldi, ricevo questa email, che copio e incollo qua:

Gentile Cliente
Ci dispiace informarvi che al momento della vostra richiesta di ordine il/i prodotto/i, come da nostra comunicazione,
risultavano essere disponibili presso il nostro fornitore.
Al momento stesso della richiesta, il prodotto purtroppo risultava in approvvigionamento.
In questi giorni l’uffico acquisti ha provato a receperire l’articolo presso altri fornitori, ma senza risultati positivi.

Le comunichiamo che la consegna è prevista entro il 13 Agosto come indicazione da parte del nostro fornitore principale.

Se fosse invece intenzionato a disdire l’ordine può mandare tranquillamente una e-mail al nostro staff del recesso
all’indirizzo
recesso@granbazaar.it

Rimaniamo a vostra completa disposizione

Federico
Gestione Ordini

Granbazaar srl – E-commerce
Sede legale: Via monte parioli 6, 00197 Roma
Sede operativa: Via di Portonaccio 106, 00159 Roma
Tel 06.96.52.17.00

Mi propongono una nuova data di consegna, il 13 Agosto. Considerando che il mio acquisto è avvenuto il 6 Giugno, parliamo di due mesi e una settimana di ritardo, circa 70 giorni. A questo punto, chiaramente, sia la mia pazienza che la mia fiducia sono terminate. E se anche fosse: chi può credere alla storia di un corriere che in Italia bussa alla tua porta due giorni prima di ferragosto? Liberissimi di farlo, ci mancherebbe, ma a me manca questo slancio di cieco ottimismo, quindi decido di tirare il freno.

PRIMO ABUSO

OCCHIO AL RIMBORSO.
SONO NECESSARI 15 o 30 GIORNI A SECONDA SE A CHIEDERLO E’ IL VENDITORE O IL CLIENTE.
(è l’ennesima fregatura, impunito guizzo di sfacciataggine)

In alternativa, posso chiedere il rimborso: infatti mi invitano a farlo. E’ già, perchè come descritto nel contratto, se sono loro a chiederlo per indisponibilità della merce, sono obbligati a restituirmi i soldi entro 15 giorni. Se invece sono io a chiederlo, i tempi si allungano a 30 giorni, come se in qualche modo la colpa di quanto accaduto fosse ascrivibile al cliente.

Il codice del consumo (http://www.codicedelconsumo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=52&Itemid=56) all’articolo 67 (ulteriori obbligazioni delle parti), infatti recita:

4. Se il diritto di recesso e’ esercitato dal consumatore conformemente alle disposizioni della presente sezione, il professionista e’ tenuto al rimborso delle somme versate dal consumatore, ivi comprese le somme versate a titolo di caparra. Il rimborso deve avvenire gratuitamente, nel minor tempo possibile e in ogni caso entro trenta giorni dalla data in cui il professionista e’ venuto a conoscenza dell’esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore. Le somme si intendono rimborsate nei termini qualora vengano effettivamente restituite, spedite o riaccreditate con valuta non posteriore alla scadenza del termine precedentemente indicato.

Chiaro no? GRANBAZAAR ovviamente si scusa (non costa nulla) a parole, ma lascia al cliente l’iniziativa di chiedere il rimborso.

Così facendo, GRANBAZAAR guadagna ancora 15 giorni di tempo per effettuare il rimborso.

IN PRATICA, HO PRESTATO 330 EURO A GRANBAZAAR.IT PER OLTRE DUE MESI A TASSO ZERO.

A questo punto della storia però ho preso una decisione: annusando la malafede, ho deciso di corredare la mia richiesta di rimborso con la messa in mora.

LA MESSA IN MORA

L’articolo 1219 del codice civile sancisce il diritto del creditore di mettere in mora il debitore per mezzo di una comunicazione scritta fatta pervenire a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno.

La messa in mora e’ una procedura per intimare ufficialmente alla controparte (che non rispetta il contratto) un determinato adempimento. E’ importante ricordare che la controparte e’ il soggetto col quale si e’ concluso il contratto, quindi occorre non farsi rimandare ad altri soggetti.

Di seguito il fac-simile per la sua compilazione:

Mittente: Dati personali, indirizzo, numero di telefono
Spett: VENDITORE (Specificare ragione sociale, indirizzo completo)

Città e data

Oggetto: Richiesta pagamenti dovuti per ogg. N. acquistato il xxxx su ebay. It presso nick venditore….E MAI SPEDITO E messa in mora.

Egr. Venditore,
con la presente, io sottoscritto XXXXXXXXX, cod. fisc. XXXXXXXX, richiede
l’immediato pagamento di quanto dovutomi a seguito dell’acquisto di (ripetere contenuto scritto in oggetto) xxxxxxxxxxxxx effettuato in data xxxxxxxxxxxx con bonifico o altroxxxxxx.
Tale importo ammonta ed euro xxxxxx (cifra in lettere)
La presente vale altresì quale messa in mora del debitore ai sensi degli art. 1219 e seguenti del codice civile.

Non ricevendo il pagamento e vostra risposta entro 10 gg. dal ricevimento della presente alle coordinate sotto riportate, mi vedro’ costretto a rivolgermi alle autorita’ competenti al fine di poter risolvere questa posizione che e’ rimasta invariata ormai da un un mese, nonostante ripetute mie richieste e nonostante promesse telefoniche opportunamente registrate, da parte vostra mai mantenute.

Pagamento da effettuarsi con Bonifico alle seguenti coordinate:

VOSTRA BANCA (ACQUIRENTE)
C/C xxxxxx intestato a xxxxxxxxxxxxx
ABI xxxxxxxx
CAB xxxxxxxx

Oppure tramite assegno bancario o circolare non trasferibile o vaglia non trasferibile intestato a xxxxxxxxxxxx + vostro recapito indirizzo!
Si allega alla presente copia del pagamento effettuato (potete anche non allegare nulla!!!)

Nella speranza di una vostra pronta risposta, si porgono i piu’ Cordiali

Saluti.
In fede.
(nome acquirente e firma)


GRANBAZAAR mi ha già scritto (via email) confermandomi di aver accettato la mia richiesta di rimborso. Io però la raccomandata l’ho scritta lo stesso, l’ho firmata e l’ho spedita, con ricevuta di ritorno. Se dovessero passare più di 30 giorni -non si sa mai – saprò di essere nel diritto di rivolgermi ai carabinieri per sporgere querela. E l’ho fatto anche perchè, durante le ricerche di questi giorni, ho letto in molti forum che tanta gente ha atteso ben più di un mese per riavere i soldi da GRANBAZAAR.IT.

Ma, ovviamente, non posso accertare la verità di tutto quello che leggo in giro per la rete; posso però facilmente dedurre una cosa: non sono l’unico a aver subito questo trattamento da questi signori, anzi. Il sospetto è che questo loro modo di agire sia una pratica frequente per approfittare di vantaggi economici sia in termini di aumento delle vendite (nella migliore delle ipotesi, quando cioè queste vanno a buon fine) che di gestione di una liquidità extra (quando invece il cliente non ha pazienza e chiede il rimborso, nel caso peggiore).

SECONDO ABUSO

In pratica loro mettono in vendita articoli che non possiedono fisicamente nel loro magazzino, ma che possono reperire da venditori internazionali a prezzi molto bassi, trovandosi però spesso a dover fare i conti con tutta una serie di incognite: problemi di trasporto, ritardi nelle spedizioni, blocchi doganali e quant’altro possa rendere complicata una transazione internazionale.

Ovviamente tutti questi rischi se li assume in teoria chi gestisce questo genere di attività; in pratica però è sempre il cliente finale, che non è assolutamente in grado di valutare tutte queste problematiche perchè semplicemente non ne è al corrente, a subirne le conseguenze.

PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE (E IN OGNI CASO INGANNEVOLI)
COSA DICE IL CODICE DEL CONSUMO?

Insomma, possibile che si debba cadere in queste trappole senza avere la possibilità di difendersi? Possibile che GRANBAZAAR.IT possa continuare a vendere impunemente cose che non ha, ingannando il cliente con finte disponibilità salvo poi scusarsi a parole e, nel caso di rimborso, godere comunque di un prestito a zero spese da parte del malcapitato cliente?

Vediamo cosa dice al riguardo il Codice del Consumo, nel Capo II, Pratiche commerciali scorrette, alla sezione I, paragrafo e.
(http://www.codicedelconsumo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=51&Itemid=55)

Pratiche commerciali considerate in ogni caso ingannevoli

Articolo 23:

1. Sono considerate in ogni caso ingannevoli le seguenti pratiche commerciali:

a)……..

b)…….

c)………

e) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo senza rivelare l’esistenza di ragionevoli motivi che il professionista puo’ avere per ritenere che non sara’ in grado di fornire o di far fornire da un altro professionista quei prodotti o prodotti equivalenti a quel prezzo entro un periodo e in quantita’ ragionevoli in rapporto al prodotto, all’entita’ della pubblicita’ fatta del prodotto e al prezzo offerti;

Esiste una buona corrispondenza tra quello che afferma questo comma dell’articolo 23 del Codice del Consumo e il modus operandi di venditori come GRANBAZAAR. L’articolo vieta espressamente di trarre vantaggio dall’esporre prezzi troppo competitivi di cose che non si possiedono e che comunque presentano una certa difficoltà di approvvigionamento per indurre il cliente all’acquisto.

QUINDI A QUESTO PUNTO LA DOMANDA E’: QUELLA CHE E’ CAPITATA A ME E’ STATA SOLO UNA COMPRAVENDITA SFORTUNATA O E’ LA CONSEGUENZA DI UNA PRATICA COMMERCIALE SCORRETTA?